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Un territorio incorniciato dallo scorrere del Brenta e del Piave, ai piedi del Montegrappa, in una zona pesantemente segnata dagli orrori della Grande Guerra. Qui si colloca il progetto del Montegrappa Slow Park, un parco naturalistico che ha tracciato 50 itinerari da fare a piedi o con Nordic Walking, combinando aspetti di interesse enogastronomici e culturali. La sua peculiarità sta nel fatto che tutti gli itinerari sono scaricabili da internet e suddivisi in base alle diverse difficoltà.

Un blogtour organizzato da Discovering Veneto porta me ed altri bloggers provenienti un po’ da tutta Italia alla scoperta del Montegrappa Slow Park. Dopo la rassegna stampa ed il pranzo si parte subito con l’itinerario nordic walking, che si dipana dalla Madonna del Covolo, un santuario eretto su progetto del Canova, fino alla sorgente Tre Busi, luogo in cui la Madonna apparve per guarire una pastorella sordomuta.

Ai primi accenni di crepuscolo ci si dirige al Museo della Grande Guerra di Crespano del Grappa, dove il Cav. Bruno Xamin ci lascia a bocca aperta con il racconto di come ha scovato più di 5.000 reperti della Prima Guerra Mondiale da lui successivamente donati alla comunità crespanese. L’incontro con il Cav. Xamin è stato un momento carico di emozioni narrate da un uomo che ha dedicato la sua vita non solo al recupero di oggetti, ma a mantener vivo il ricordo di quanto accaduto. Non mancategli una visita! Nel frattempo per noi s’è già fatta ora di cena servitaci presso l’Hotel S. Giacomo di Pagnano, ancora ricordo lo squisito branzino proposto dalla Cuoca Cotta di Cucina ed il tiramisù… capirete la nostra felicità nel fermarci qui per la notte.

Il giorno successivo il profumo delle brioche calde sale fin su entro le camere addolcendo il risveglio mattutino della domenica per poi mettersi sulla via di Caniezza, frazione di cavallo del Tomba. Il nordic walking su uno dei 50 itinerari del Montegrappa Slow Park ci impegna per un paio d’ore tra colline e borghi, stradine sterrate e ville venete regalandoci di tanto in tanto degli scorci mozzafiato sui colli Asolani e la pianura antistante. Ma ormai si fa mezzogiorno e il nostro olfatto enfatizza ogni singolo profumo, per cui si va a mangiare all’Agriturismo S. Giorgio di Caniezza. In una tipica casa rustica veneta ristrutturata viene proposto un menù fisso, magari una formula non proprio interessante per chi non mangia carne, ma sono stati molto disponibili a variare qualche cosa.

E finalmente alla scoperta del mio scultore preferito Antonio Canova. Il Tempio di Canova l’ho visitato diverse volte, è meraviglioso scorgerlo tra i boschi della pedemontana, mentre è imponente ammirarlo da vicino. Da molto invece dovevo una visita alla Gipsoteca e questa volta con una guida a dir poco eccellente il Sig. Giancarlo. Tra spiegazioni di tecniche scultoree ed aneddoti di vita sul Canova abbiamo trascorso le ultime ore in quella che è la gipsoteca più grande al mondo, di cui una parte fu progettata dal grande Arch. Carlo Scarpa dopo essere stata danneggiata da due granate durante la Grande Guerra.

Non vi ho incuriosito abbastanza? Allora scoprite questo territorio con i vostri occhi, anima e cuore iniziando dalle foto!

madonna del covolo

madonna del covolo

cav. bruno xamin

cav. bruno xamin

tramonto dalla madonna del cavolo

tramonto dalla madonna del cavolo

caniezza

canizza con il tempio canova sullo sfondo

caniezza

caniezza

rocca di asolo da canizza

rocca di asolo da canizza

caniezza

caniezza

caniezza

caniezza

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agriturismo san giorgio

caniezza

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caniezza

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