perlage wines

bloggers @ perlage wines

Felicità, orgoglio, soddisfazione, gioia sono le emozioni che scaturiscono all’idea di andare alla scoperta della cantina Perlage Wines di Farra di Soligo attraverso il blogtour. E l’idea di portare gli amici bloggers a conoscere la mia bella Marca mi riempie il cuore di gioia, perché la mia terra è parte di me.

E così da Milano a Udine passando per le province venete ci troviamo a Conegliano in 9 bloggers dove Jessica e Giulia ci accolgono un po’ tutti accaldati, ma con gli occhi pieni di curiosità. Una veloce passeggiata lungo Via XX Settembre ci fa alzare lo sguardo verso la parete affrescata più grande in Veneto, il Duomo e la Sala dei Battuti. Scivolando verso la Fontana del Nettuno, ci soffermiamo alla parete probabilmente più luminosa del Veneto. Ci concediamo una breve pausa caffè per poi iniziare la nostra perlustrazione.

Duomo di Conegliano

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Molinetto della Croda _ Refrontolo

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Pieve di S. Pietro di Feletto

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Molinetto della Croda _ Refrontolo

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Pieve di S. Pietro di Feletto

Il cielo terso ed il clima rovente ci accompagnano verso la Pieve di S. Pietro di Feletto, la cui struttura domina maestosa le dolci colline antistanti. Tra candide orchidee e invitati accaldati ad un matrimonio, che si sarebbe celebrato di lì a breve, l’attenzione si alterna tra il vigoroso paesaggio d’un verde smeraldo e la Pieve risalente al XII sec. che esercita intatta tutto il fascino ammaliante. Le ondulate strade che s’inerpicano sulle colline, sfiorano quasi vezzeggiando le dolci alture del Prosecco DOCG, accompagnandoci ad un altro luogo simbolo della zona. Il Molinetto della Croda, un grazioso mulino del XVII secolo, ora sede museale ed espositiva, ci accoglie in un paesaggio da fiaba in stile Grimm. Purtroppo la fiaba svanisce al ricordo delle 4 persone, che lo scorso 2 agosto 2014 sono decedute a casa dell’esondazione dell’apparente placido Lierza.

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Ivo Nardi – Perlage Wines

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Ivo Nardi – Perlage Wines

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Perlage Wines

Arriviamo al fulcro del nostro blogtour. Perlage Wines di Farra di Soligo ci riceve con un’estrema cortesia. Ivo Nardi, presidente della cantina, ci spiega con novizia di particolari la filosofia che Perlage Wines persegue sin dal 1985. Anni in cui parlare di di vini biologici, biodinamici e vegani era inusuale. La lungimiranza di Perlage Wines è stata di credere nella salvaguardia e nel rispetto della terra e dei vitigni. Un’eccezione sulle colline del Prosecco DOCG, dove i fitofarmaci e pesticidi sono purtroppo largamente utilizzati, lasciandovi solo immaginare le conseguenze per la salute della popolazione.

La costante di ricerca verso una sperimentazione per evitare concimi chimici e pesticidi è l’obiettivo di Perlage Wines, tanto che l’azienda stessa è attenta a ridurre le emissioni di CO2.

Vini Biologici – non vengono impiegate sostanza chimiche durante la coltivazione;
Vini Biodinamici – si vanno a stimolare i meccanismi di difesa naturali della pianta con soluzioni a base da distribuire sulla chioma e sul terreno per aumentarne la vitalità;
Vini Vegani – durante il procedimento di chiarifica non viene utilizzata albumina o caseina, ma proteine di origine vegetale. Il nobile intento di Perlage Wines è di arrivare ad avere tutti vini vegani per la prossima vendemmia.

L’apertura mentale, la curiosità, la voglia di sperimentare, ma soprattutto il rispetto verso le persone e l’ambiente sono i sapori che si sprigionano allo stappare di uno Zarpì, di un Canah o di un Quorum. E fu così che d’ora in poi chiederò sempre un Perlage Wine quando ordinerò un prosecco!

osteria senz'oste

osteria senz’oste

osteria senz'oste

osteria senz’oste

prosecco area

prosecco area

osteria senz'oste

osteria senz’oste

In una visita così ricca di emozioni, racconti strettamente legati alle colline impervie e a volte ostili, ho voluto far conoscere da vicino ai bloggers l’anima e la forza dell’Osteria senz’Oste. L’Osteria senz’Oste che riesce a bloccare lo scorrere del tempo, riportandoti ad una realtà quasi estranea. Porte sempre aperte e frigorifero riempito di prosecco, salumi e formaggi sono le sue caratteristiche. Ogni pezzo ha il suo prezzo, basta solo decidere quanto vuol lasciare all’Oste che non c’è. Fiducia e accoglienza. Un’usanza che riecheggia ben oltre i confini nazionali, attirando numerosi turisti. Una calamita importantissima per il territorio. E dopo una prima perlustrazione carica di curiosità arriva Cesare iniziando ad intrattenerci in modo travolgente sulla nascita dell’Osteria, avvenuta un po’ per caso.

Per capire fino un fondo una realtà è essenziale conoscere la gente che la compone e credo che aver avuto l’onore di conoscere Ivo Nardi e Cesare De Stefani valga più di molte altre visite.